Tecnica: maniera allo zucchero, acquaforte Dimensione: 230x760 mm Stampa: carta Magnani, 300x900 mm |
“Esistono quattro animali che vivono di un solo elemento, in esso vivono, di esso si sfamano: la talpa vive di pura terra e non mangia altro che pura terra, l’aringa di pura acqua, il camaleonte di pura aria e la salamandra di puro fuoco” .
(Physiologus)
Fra gli animali che rappresentavano gli elementi, quello designato per l’acqua era quindi l’aringa. Ciò non deve stupire, infatti, in molti casi, la potenza simbolica di una creatura è direttamente proporzionale alla familiarità che con essa si ha; l’alta disponibilità di aringhe nei mari del nord e di acciughe e sardine nel mediterraneo, giustificano pienamente questa associazione ad un elemento così importante, per un pesce così piccolo.
Esse rappresentavano in primo luogo un’importante risorsa alimentare, e non solo, dalle loro interiora, dalle squame, dagli umori, venivano sintetizzati e inventati ogni genere di medicamenti, da narcotici a pomate, ognuno finalizzato alla cura di un distinto organo, ma prevalentemente destinati alle donne in attesa di matrimonio o gravide.
A parte questo il motivo dell’accostamento è soprattutto morfologico. L’aringa, infatti, è un piccolo pesce argenteo che si muove in grandi banchi formati da numerosissimi individui, ciò faceva naturalmente supporre che la loro capacità riproduttiva fosse alta, e non dobbiamo trascurare che simbolicamente l’acqua partecipa dell’archetipo della fertilità e della riproduzione della natura.
Un’altra affinità, a parte quella del colore, è quella della fluidità del movimento; ancora oggi nonostante la nostra ampia esperienza a proposito di immagini sorprendenti, l’osservazione di un banco resta un avvenimento ipnotico. Per noi umani ormai impoveriti di senso e d’istinto sembra incredibile come tante creature possano tutte essere così sincronizzate nell’andatura verso una direzione.
Il banco ci restituisce la sensazione di un’onda concreta e ritmica, le aringhe seguono la corrente, fittissime e precise sembrano letterarmente incarnare il corpo dell’acqua.
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