Este arte no debe ocultarse bajo palabras oscuras, pero tampoco
debe ilustrarse tan claramente que a todos resulte comprensible.
[...] los necios no comprendáran nada de él.

giovedì 10 febbraio 2011

Le Aringhe o il corpo dell’acqua

Tecnica: maniera allo zucchero, acquaforte
Dimensione: 230x760 mm
Stampa: carta Magnani, 300x900 mm






“Esistono quattro animali che vivono di un solo elemento, in esso vivono, di esso si sfamano: la talpa vive di pura terra e non mangia altro che pura terra, l’aringa di pura acqua, il camaleonte di pura aria e la salamandra di puro fuoco” . 

(Physiologus)

Fra gli animali che rappresentavano gli elementi, quello designato per l’acqua era quindi l’aringa. Ciò non deve stupire, infatti, in molti casi, la potenza simbolica di una creatura è direttamente proporzionale alla familiarità che con essa si ha; l’alta disponibilità di aringhe nei mari del nord e di acciughe e sardine nel mediterraneo, giustificano pienamente questa associazione ad un elemento così importante, per un pesce così piccolo.

Esse rappresentavano in primo luogo un’importante risorsa alimentare, e non solo, dalle loro interiora, dalle squame, dagli umori, venivano sintetizzati e inventati ogni genere di medicamenti, da narcotici a pomate, ognuno finalizzato alla cura di un distinto organo, ma prevalentemente destinati alle donne in attesa di matrimonio o gravide.

A parte questo il motivo dell’accostamento è soprattutto morfologico. L’aringa, infatti, è un piccolo pesce argenteo che si muove in grandi banchi formati da numerosissimi individui, ciò faceva naturalmente supporre che la loro capacità riproduttiva fosse alta, e non dobbiamo trascurare che simbolicamente l’acqua partecipa dell’archetipo della fertilità e della riproduzione della natura.

Un’altra affinità, a parte quella del colore, è quella della fluidità del movimento; ancora oggi nonostante la nostra ampia esperienza a proposito di immagini sorprendenti, l’osservazione di un banco resta un avvenimento ipnotico. Per noi umani ormai impoveriti di senso e d’istinto sembra incredibile come tante creature possano tutte essere così sincronizzate nell’andatura verso una direzione.

Il banco ci restituisce la sensazione di un’onda concreta e ritmica, le aringhe seguono la corrente, fittissime e precise sembrano letterarmente incarnare il corpo dell’acqua.

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