Tecnica: puntasecca Dimensione: 110x110 mm Stampa: carta Magnani, 250x270 mm |
Si racconta che le api furono nutrici di Platone, che dopo Amaltea fu Melissa (che in greco significa “ape”) a pascere il giovane Zeus col miele.
Essa é perció l’emblema della soavitá del verbo, dal quale nascono la poesia e la filosofia, quindi il canto e l’eloquenza.
Il nome dell’ape in ebraico é “DBURE”, deriva dalla radice “DBR” che significa PAROLA.
Corrisponde alla nota sol che è la risonanza più alta poichè simboleggia il suono di Brahmā (Giove).
Varrone spiegava come fossero sensibili alla musica e come bastasse una qualsiasi armonia per adunarle. La loro lode era comune nell’antichità: ispiravano socievolezza, disciplina, concordia, pace e ingegnosità.
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