Este arte no debe ocultarse bajo palabras oscuras, pero tampoco
debe ilustrarse tan claramente que a todos resulte comprensible.
[...] los necios no comprendáran nada de él.

giovedì 10 febbraio 2011

Il Grifone

Tecnica: acquatinta, acquaforte
Dimensione: 200x200 mm
Stampa: carta Magnani, 380x400 mm



Tra i primi a fornire notizie sull’esistenza di tale belva ci fu Erodoto che li situa sotto le terre degli Iperborei, e poi Eliano, che invece li colloca in India:

“Il grifone è un quadrupede come il leone munito di artigli particolarmente robusti. È opinione comune che sia alato; il becco è come quello delle aquile e la testa è uguale a quella raffigurata dai pittori e dagli scultori. Dicono che i suoi occhi siano fiammeggianti e che costruisca il nido sulle montagne. Dicono anche che i grifoni fanno la guardia ai giacimenti d’oro della zona. Sono invincibili. I cercatori d’oro che vengono colti in flagrante sono spacciati.”

È veramente curioso analizzare questa apparentemente fantastica descrizione.

Dal punto di vista simbolico, questo animale dal corpo di leone e dalla testa e ali di aquila che fa il nido con l’oro è doppiamente “solare”; è infatti attribuito ad Apollo a Dioniso, ad Hèlios, e in seguito alla luce di Cristo. La sua duplice natura carnivora/carnale ed alata/elevata ritrae il contrastato percorso dell’uomo che tenta di vivere in equilibrio fra spirito e materia. Ma non è tutto. Ultimamente si è notato che la loro figura priva di ali somiglia incredibilmente al protoceratopo, una specie di dinosauro quadrupede lungo due metri e provvisto di una poderoso becco adunco, che visse proprio nel territorio dove nacque il mito. Nelle raffigurazioni vennero aggiunte le ali poiché quest’animale aveva già il becco.

Perfino la loro associazione all’oro, è spiegata dalla geologia: quei luoghi tradizionalmente appartenuti agli Sciti, sono ricchi di questo metallo che affiora sulla superficie desertica a causa dell’erosione. Durante i periodi di maggiori scambi e contatti tra questo popolo e la Grecia classica probabilmente le dicerie sulla ferocia di questa creatura furono esasperate per scoraggiare i cercatori d’oro occidentali.

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