Este arte no debe ocultarse bajo palabras oscuras, pero tampoco
debe ilustrarse tan claramente que a todos resulte comprensible.
[...] los necios no comprendáran nada de él.

giovedì 10 febbraio 2011

Il Leone

Tecnica: spit-bite, maniera allo zucchero
Dimensione: 200x200 mm
Stampa: carta Magnani, 380x400 mm



Come l’oro, il re, il sole e il gallo implica come archetipo l’idea della preminenza e della maestà; presso tutti i culti pagani europei ed afroasiatici la sua immagine racchiude gli attributi della divinità.

Esso incarna la forza e il coraggio, di conseguenza la giustizia tanto che nel medioevo i giudizi venivano formulati ed emessi secondo la formula “inter leones et coram populo”. Per tutte queste qualità ovunque ed in ogni epoca essi sono protettori delle città dalle forze malvage e dagli invasori, quindi vengono posti a guardia dei portali d’ingresso; basti pensare all’entrata della città di Cnosso, alle sfingi che vegliano sulle piramidi in Egitto, ai portali di Babele, alle feste celebrate in Persia col nome di “leontiche” ed anche il romanico cristiano è ricco di leoni effigiati, nei portali, sui capitelli e nelle fontane.

In oriente, oltre al ruolo di guardiani, condividono molti aspetti simbolici col drago.

Non è trascurata, tuttavia, la sua potenzialità minacciosa; nel suo ruolo satanico il leone è simbolo di una della tre concupiscenze che portano alla perdita dell’animo: esso rappresenta l’orgoglio della vita, la superbia e la collera.

Nell’iconografia medievale la testa e la sua parte anteriore corrispondono alla natura divina, mentre la posteriore, più debole e meno caratterizzata, a quella umana.

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